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Gio, 05 Feb 2009
Per adesso l’ unica novità visibile è che dalla pay tv sul digitale terrestre è sparito il marchio La7 e si chiama solo Cartapiù. Tra un mese, si aggiungerà una seconda parola: «Dahlia».

E quello sarà il segnale d’ avvio delle trasmissioni del bouquet organizzato dagli svedesi di Air Plus Tv, subentrati nella payperview a Telecom Italia e a cui si sta dedicando l’ amministratore delegato Fabrizio Grassi, in queste settimane sempre in viaggio tra Italia, Svezia e Stati Uniti dove sta mettendo a punto gli ultimi dettagli della partita dei diritti con le major. Air Plus opererà anche in Italia con il marchio Dahlia Tv che usa già in Spagna.
Subentrerà a Ti Media nei diritti del calcio relativi che riguardano cinque squadre di Serie A e tutta la B. Poi si aggiungeranno dei canali di taglio cosiddetto ‘maschile’ : quindi sport, anche estremi, viaggi, scienza e un po’ di «eros». Questa è perlomeno la miscela che Air Plus ha già sperimentato in Svezia, Finlandia e Spagna.

I mezzi per giocare un ruolo non di nicchia sul mercato italiano, accanto ad un concorrente ingombrante come Mediaset, Air Plus li ha tutti. Infatti fa capo a Investor Ab, una finanziaria che detiene il portafoglio di partecipazioni industriali dei Wallenberg, una delle più potenti famiglie svedesi, con interessi in gruppi come Electrolux, Ericsson e Scania. Nel board di Air Plus figura anche Paolo Dal Pino che è stato l’ advisor dello sbarco sul mercato italiano della società svedese. Un ruolo che è stato specificato Dal Pino ricopre a titolo personale. Una precisazione resa necessaria dal fatto che Dal Pino è anche senior advisor di Cyrte Investments, il fondo creato da Jon De Mol, e che detiene tra l’ altro la quota di De Mol nel consorzio che ha rilevato Endemol da Telefonica e in cui è in compagnia di Goldman Sachs e di Mediaset.
Fonte: La Repubblica
Mar, 03 Feb 2009
In Toscana le bollette si pagano anche tramite il digitale terrestre (DTT). Tas, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni software e servizi per la monetica e per i sistemi di pagamento, ha messo a punto una soluzione che permettera' a cittadini e imprese della regione il pagamento da remoto di circa 80 tra tariffe e tributi per i servizi pubblici tra i quali tasse comunali (Ici), servizi scolastici (scuola materna, trasporto alunni, mensa scolastica), multe e ticket sanitari. Oltre che via DTT gli utenti potranno usufruire dei servizi tramite Internet e sportelli bancomat. Tas si e' aggiudicata la gara di appalto indetta dalla Regione Toscana per la creazione di un'infrastruttura per l'erogazione di servizi di pagamento: il contratto di fornitura e assistenza ha una durata di otto anni per un valore di 14 milioni di euro. L'entrata in funzione del progetto pilota del nuovo servizio e' prevista per il 2009 mentre per l'entrata a regime bisognera' aspettare il 2010.
Fonte:ASCA-CORRIERE COM.
Mar, 03 Feb 2009
La RAI ha lanciato un nuovo canale in chiaro sul satellite e sul Digitale Terrestre. Si tratta di RAI Storia.
Il canale prende il posto di Rai Edu 2 che quindi da oggi non è più ricevibile anche se parte dei programmi saranno ancora visibile attraverso il nuovo canale. Resta invece in chiaro Rai Edu 1.
Sul Digitale Terrestre RAI Storia è entrato a far parte del Mux B della RAI.
Gio, 29 Gen 2009

Mediaset Premium ha deciso di farsi carico interamente degli effetti del nuovo regime fiscale applicato dal 1° gennaio 2009 a tutto il settore della tv a pagamento.

Ieri infatti il Parlamento ha confermato in modo definitivo le misure anticrisi destinate a reperire nuove risorse indirizzate alle politiche sociali. E le previsioni stimano per il 2009 un gettito supplementare di circa 200 milioni di euro proveniente dall’aumento dell’Iva per la pay tv dal 10% al 20%.
Pur rammaricandosi per la scelta governativa di allineare l’aliquota al livello più alto (onerosa soprattutto per chi, come noi, è ancora in fase di start-up), Mediaset, visto il momento economico, accoglie il provvedimento con senso di responsabilità e senza strepiti fuori luogo.
E proprio considerando la crisi generale, Mediaset giudica inopportuno far pagare ai propri clienti la crescita dell’Iva. Vorrebbe dire scaricare sui nostri clienti/telespettatori un costo che non riconoscerebbe la fiducia che ci hanno accordato e che ha decretato il successo di Mediaset Premium. Fiducia che ora spetta a noi ricambiare.

Pertanto informiamo che i nostri listini della pay tv rimarranno inalterati.

Fonte:comunicato stampa Mediaset

Gio, 22 Gen 2009
Entro novembre 2009 Roma darà l'addio al segnale televisivo analogico, divenendologoroma la prima capitale europea completamente "digitalizzata". E' quanto prevede il decreto, firmato a settembre 2008 dal ministro dello Sviluppo Economico, che scala i tempi della transizione per le diverse regioni italiane tra 2009 e 2012. Le date sono state confermate durante la quarta conferenza nazionale sul tema che si è tenuta all'Auditorium, nella Sala Sinopoli. Per il Comune, è l'occasione per rafforzare i servizi già offerti sul digitale terrestre. 
Già sperimentato, infatti, il progetto pilota "T-Informo", concluso il 30 giugno 2008. Un pacchetto informativo sul digitale Rai che comprende notizie istituzionali, spettacolo e cultura, offerte di lavoro e formazione. Il "t-government" può così affiancare l' "e-government" (servizi e interattività su Internet). 
I vantaggi del digitale rispetto al tradizionale segnale analogico: più canali disponibili, migliore qualità immagine e audio, meno inquinamento elettromagnetico e, appunto, l'opportunità di inserire servizi interattivi e di pubblica utilità. 
Previsto un contributo che garantirà il decoder gratis al 10% delle famiglie meno abbienti.
Fonte: Comune di Roma
Gio, 22 Gen 2009

In Campania è esplosa la richiesta di tv ad alto contenuto tecnologico o del decoder in offerta speciale: entro la fine del 2009 anche in Campania spegnerà la tv analogica e si utilizzerà solo il digitale terrestre. Sarà necessario avere televisori completi di decoder digitale terrestre o di un decoder esterno da collegare al vecchio tv altrimenti non si vedrà più nulla. Il cambiamento che viene denominato "switch off" avverrà gradualmente su tutto il territorio nazionale: La tabella pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale prevede che la Campania passerà alla nuova tecnologica tra novembre e dicembre di questanno e più nello specifico tra l'1 e il 16 dicembre.

fonte www.irpinianews.it

Mar, 20 Gen 2009
Tra il 1°e il 15 settembre del 2009 saranno spenti i ripetitori tv analogici in Valle d'Aosta.nientecomeprima Seguiranno quelli nel Piemonte, nella Provincia di Trento e poi nell'Alto Adige. Tra metà novembre e dicembre poi il "vecchio" segnale sparirà dall'etere di Lazio e Campania. Questo il calendario della migrazione verso il digitale terrestre (Dtt) che Andrea Ambrogetti, presidente della Dgtvi, l'associazione che promuove la tv Dtt in Italia, anticipa al Sole 24 Ore. A fine anno quasi un terzo degli italiani saranno raggiunti dal segnale digitale.

L'audience della Dtt nel nostro Paese intanto raddoppia e raggiunge, lo scorso dicembre, il 7,8% contro il 3,9 del 2007. Il consuntivo 2008 sarà presentato domani e mercoledì durante la quarta conferenza nazionale sul Dtt e, in chiusura, Paolo Romani, sottosegretario alle Comunicazioni, annuncerà le date ufficiali dello switch off per l'anno in corso.
Nel 2008 - secondo Dgtvi - gli italiani hanno speso circa 460 milioni per vedere i bouquet dei canali Mediaset Premium, con 2,7 milioni di tessere e 400 milioni di introiti, e La7 Cartapiù (nei primi 9 mesi entrate a 60 milioni anche grazie alla vendita dei diritti del calcio a Mediaset e Tim) mentre i ricavi pubblicitari attribuibili solo al Dtt sono stati pari a 25 milioni, «Il 2009 dovrebbe essere l'anno del decollo della Dtt in Italia che a fine anno raggiungerà 6,9 milioni di famiglie», dice Ambrogetti.
Dal punto di vista delle opportunità l'uso migliore dell'etere moltiplicherà l'offerta con la prospettiva di penalizzare le reti generaliste. Una parte del pubblico forse resterà fedele ai canali principali, ma «il digitale incrementa il pluralismo e penalizza gli incumbent in campo tv» sottolinea Paolo Romani.
Walter Hartsarich, presidente e Ad di Aegis Media Italia pone l'accento sull'offerta che si articolerà su canali Dtt generalisti, canali tematici gratuiti oltre a mini-bouquet a pagamento. «Con qualche possibile rischio per le tv più piccole - aggiunge Ambrogetti -. Il mondo delle locali se non si reinventa rischia di sparire».
Deve però ancora partire il volano già visto agli esordi della tv commerciale. «Solo se il mercato pubblicitario crederà nell'offerta gratuita investendo potrà aumentare l'offerta di contenuti free» , avverte Bruno Bogarelli, editore di Sportitalia, emittente free che quest'anno punta a "mantenersi" grazie agli spot.

Con il Dtt arrivano nelle case anche i servizi interattivi, ma al momento questa opportunità deve ancora essere esplorata. «Arriverà la pubblicità interattiva che aggiungerà allo spot gli elementi della comunicazione bidirezionale - spiega Hartsarich - con la fornitura di maggiori informazioni e coinvolgendo in modo più efficace il consumatore».

Le reti generaliste puntano anche sull'alta risoluzione. Mediaset sui canali Premium ha appena iniziato a trasmettere le partite in definizione standard nel formato panoramico 16/9 e alla conferenza Dgtvi presenterà i piani di adeguamento degli impianti. «Quest'anno - dice Marco Pellegrinato, vicedirettore ricerca e progettazione tecnica del gruppo di Segrate - il formato panoramico in definizione standard verrà esteso ai canali premium e a quelli gratuiti sul digitale. Il prossimo anno Canale 5 trasmetterà film e fiction in alta risoluzione (genuine Hd), nel 2011 sarà la volta di Italia 1 e nel 2012 Rete4».
Fonte:Il Sole 24 Ore
Sab, 17 Gen 2009

Conto alla rovescia per il digitale terrestre che, dopo essere sbarcato in Sardegna nel 2008, arriverà in Piemonte quest’anno per estendersi via via a tutto il Paese entro il secondo semestre del 2012. Fanno da sfondo a questa fatidica data il "far west" dell’etere, leggi, decreti, sentenze e ricorsi a decine. 
Il passaggio al digitale terrestre è reso necessario dalla limitata disponibilità delle frequenze radioelettriche ed è il naturale sviluppo della tv analogica, che andrà parallelamente verso lo spegnimento. Inutile nascondere che dietro a questa accelerazione si nasconde un business enorme, con la lotta - economica, ma prima ancora sui contenuti, diritti per il calcio e film blockbuster in primis - tra la pay tv satellitare e quella terrestre. 
Attualmente in Italia il 20,6% del pubblico televisivo abituale accede alla tv satellitare contro il 7,7% che ha il decoder per il digitale terrestre (Fonte: rapporto Censis 2008), anche se l’ascolto medio nel mese di dicembre 2008 è stato un più modesto 9,2% (Fonte: Starcom Italia su base dati Auditel AGB). 
Un rapporto destinato a ribaltarsi, stante l’obbligo per gli italiani, volenti o nolenti, di abbandonare la vecchia tv analogica. In soldo-ni, la lotta per la supremazia sul mercato italiano della pay tv è tra Sky di Rupert Murdoch, ormai ex amico di Berlusconi e leader del satellite, e Rai/Mediaset, che hanno investito tutto sul digitale terrestre. Ma la torta è così interessante che anche i gestori delle piattaforme satellitari finiranno con il mettere piede sulla pay terrestre. Di conseguenza nel 2012, con un bacino di 35 milioni di utenti certi, il panorama sarà completamente diverso da quello odierno.
Il 10 settembre 2008 un decreto firmato dal ministro Scajola, e presentato dal sottosegretario con delega alle comunicazioni Paolo Romani, ha dato il via al passaggio definitivo dell’Italia alla televisione digitale terrestre.

Per il Piemonte, questo avverrà nel secondo semestre di quest’anno, secondo un crono-programma stabilito dal ministero, di concerto con gli attori coinvolti nel territorio, la cosiddetta
"Task Force Piemonte". Per le province di Torino e Cuneo lo "switch-over" (l’avvio ufficiale delle trasmissioni digitali) è previsto il 21 aprile 2009, mentre la data dello "switch-off" (la fine dell’analogico) sarà compresa tra il 13 e il 31 luglio. Nei mesi che precedono aprile è prevista un‘intensa attività di informazione rivolta ai cittadini e prima ancora diretta ai tecnici installatori, alle associazioni di consumatori e ai rivenditori. Infatti, per vedere la tv (qualsiasi canale, anche quelli locali) gli utenti dovranno dotarsi di un set top box acquistandolo da un rivenditore specializzato. 
La campagna informativa in questione sarà coordinata dalla Regione Piemonte. Per le cosiddette "fasce deboli" è allo studio un bonus/contributo di 50 euro per l’acquisto del decoder. Reddito inferiore ai 10 mila euro, età superiore ai 65 anni, abbonamento Rai in corso saranno i requisiti necessari. Si calcola che il bonus – non è ancora certo se a carico della Regione o del Ministero – riguarderà 167 mila famiglie.

Fonte: Torino click

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